Sciare in Emilia-Romagna sotto un unico brand

Gli assessori del Turismo delle Province emiliane di Modena, Reggio Emilia, Bologna, Parma e Piacenza, i rappresentanti dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) e dei consorzi sciistici locali stanno lavorando a un’intesa comune per rendere più competitive le stazioni sciistiche dell’Appennino emiliano.

Lo scopo è rendere omogenea su scala regionale e qualificare l’offerta turistica invernale con un’azione comune regione e, sopratutto, un brand unico per tutto l’Appennino. ù

«Le stazioni sciistiche e gli impianti di risalita rappresentano oggi come nel passato un asse portante del turismo montano, non solo invernale, ma in buona parte anche estivo»,

ha detto Mario Galli, vicepresidente della Provincia di Modena con delega alla Promozione del territorio.

Servono interventi per migliorare gli impianti di risalita, risanare le piste, fare lavori di bonifica. Ma i costi sono alti e la crisi ha toccato tutti.

«Il nostro problema maggiore, sono proprio gli alti costi di gestione degli impianti, per esempio per l’innevamento programmato. Nonostante infatti le ultime stagioni siano state buone, il rapporto tra incassi e costi è sempre in negativo, anche perché paghiamo la fortissima concorrenza delle stazioni alpine che però, nelle Province a statuto speciale, godono di sovvenzioni tali da squilibrare il mercato», spiega Luigi Quattrini, rappresentante dell’Anef.

Quindi come fare? Le proposte per ora riguardano la costituzione di una società da parte della Regione Emilia-Romagna oppure ampliare il proprio raggio d’azione, estendendo il circuito dello skipass su scala interregionale, fino alla Toscana. Si auspica un maggiore coordinamento tra operatori pubblici e privati per abbattere i costi e meglio posizionarsi sul mercato.

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