Il turismo gay? 3,2 milioni di euro

Venerdì e sabato scorso si è tenuta a Bergamo la prima Expo italiana del turismo Lgbt, che ha dato il via ad appassionate polemiche, soprattutto in seno alla maggioranza di governo, ma che ha ottenuto il patrocinio del Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. Tra i grandi ospiti il conduttore e professore Alessandro Cecchi Paone, che ha attivamente difeso la manifestazione. Di cosa si è discusso a Bergamo? Di turismo ovviamente, di quanto vale, di dov’è e di come svilupparlo.

Il turismo gay in Italia oggi ha un giro d’affari di 3,2 milioni di euro, cioé il 7% del totale del settore. I consumatori di questo settore sono valutati, in Italia, in 4 milioni: si tratta di persone che amano viaggiare, che hanno un potenziale di spesa più alto della media e un livello culturale medio-altro.

E si è parlato anche di quali sono le città italiane più redditizie per questo branca. Così, le città italiane più “gay-friendly” sono Torre del Lago (Viareggio), Taormina, Catania, Gallipoli e Padova. Se, invece, guardiamo all’estero, in testa c’è la Spagna con Ibiza, Barcelona, Madrid, seguita dalla Repubblica Ceca con Praga (che ha molto investito sul turismo Lgbt), poi Mykonos, Gran Canaria, Tel Aviv, New York, San Francisco, Miami, Toronto, Sydeny, Mikonos, Boston e Fort Lauderdale.

Cecchi Paone, che è docente di Scienze del Turismo all’Università di Bicocca spiega che il turismo vale il 10% del Pil italiano, ma che non è in crescita a causa di politiche sbagliate: basta appoggiarsi alle spiagge e alla città d’arte! Bisogna moltiplicare gli eventi e far sì che il settore aumenti. Secondo Cecchi Paone si potrebbe arrivare al 30% del Pil. Purtroppo, aggiunge, a causa del bigottismo italiano non si apre abbastanza al turismo gay-friendly.

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