Turismo: è in arrivo il marchio “Europa”?

Il Parlamento europeo martedì 27 settembre scorso ha approvato una risoluzione – che, ricordiamo, non è una procedura legislativa – per la creazione e la promozione di un marchio “Europa” come destinazione turistica mondiale. L’idea sarebbe quella di avere una sorta di marchio europeo di qualità che, sulla base di specifici criteri, regole e linee guida, sia in grado di individuare i presupposti per creare una “Carta europea del turismo” che metta insieme cose come regole comuni per i passeggeri, un’armonizzazione nella classificazione degli alloggi nei venti sette paesi dell’Unione europea, una revisione della direttiva sui pacchetti turistici e una riduzione comune dell’Iva sui prodotti che hanno a che fare con il turismo. Il Parlamento, inoltre, ha chiesto anche una proposta di legge per quanto riguarda la regolarizzazione del turismo termale.

Se la risoluzione di martedì verrà favorevolmente accolta nel suo decorso l’industria del turismo europea potrebbe finalmente accedere ai fondi strutturali dell’Ue per opere come la riabilitazione di aree in declino o per il sostegno a servizi e proposte su opere riconosciute del Patrimonio culturale.

In questa risoluzione il Parlamento sostiene, indirettamente, il ruolo del settore turistico come motore dell’economia e la sua funzione nella creazione di posti di lavoro. Per questo è necessario che la Commissione europea metta in atto una strategia entro il 2012 che punti ad aumentare la consapevolezza – e quindi la valorizzazione – del patrimonio culturale, storico, naturale e religioso di ogni paese membro, che sostenga le attività sportive, il capitale industriale e il settore degli agriturismi, che hanno un modello in grande crescita e promuovono un turismo ecologico e rispettoso del patrimonio comune. In parallelo bisogna sostenere e diffondere l’accesso veloce a Internet, soprattutto nelle aree rurali e di montagna dove faticano ad arrivare le reti.

Il Parlamento insiste anche sul fatto che è importante la mobilità di lavori tra gli stati: per questo i requisiti del settore si devono armonizzare, sia in termini di competenze, che di formazione e, quindi, nell’offerta di servizi.

Il settore turistico rappresenta il 10% del PIL e il 12% dell’occupazione totale in Europa.

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