Montecopiolo vuole tornare in Romagna

Una delegazione di cittadini di Montecopiolo, paesino di 1250 abitanti in provincia di Pesaro-Urbino ha organizzato una vera e propria manifestazione di fronte all’Assemblea Legislativa delle Marche per chiedere alla Regione nientepopodimeno che la secessione.

Al grido di «Vogliamo tornare a casa», cioè in Romagna, i cittadini hanno organizzato un corteo con sit-in. Anche a Montecopiolo, infatti, nel 2007 i cittadini votarono il referendum per decidere a quale regione (Emilia-Romagna o Marche) appartenere: andarono alle urne il 74% dei montecopiolesi e l’84% di questo ha detto “sì” al passaggio in Emilia-Romagna – nella provincia di Rimini – come tanti altri comuni della Valmarecchia fecero in quel periodo. Se tutti gli altri comuni hanno completato il percorso e si sono “trasferiti” in Emilia-Romagna, Montecopiolo sta ancora aspettando le decisioni di Marche e Emilia-Romagna.

«In Emilia Romagna il parere è passato per un paio di commissioni, ma non abbiamo ricevuto risposte né dalla provincia, né dal presidente della Regione Spacca. (…) Non siamo di serie B. Non abbiamo niente contro le Marche ma noi non siamo marchigiani. E rimanere nelle Marche è fonte di disagi per la frequentazione delle scuole e per i servizi», hanno spiegato i cittadini di Montecopiolo che lamentano anche che dalla Regione Marche non hanno voluto riceverli.

Durante la manifestazione è stato celebrato il funerale della democrazia, con tanto di bara e corone e manifesti contro i due presidenti interessanti: Gian Mario Spacca per la Regione Marche e Vasco Errani per la regione Emilia-Romagna. Tra tutti i manifesti spiccava: «Risposte antipatiche da Regioni democratiche».

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