Turismo enogastronomico: un business da 5 miliardi di euro

Il cibo è quello che contraddistingue il Bel Paese, si sa. E ora sappiamo chiaramente che è un business. Nel 2011 il settore eno-gastronomico si è dimostrato per quello che è: un vero e proprio traino del turismo in Italia.

Il dato arriva da Coldiretti che, in occasione della Giornata Mondiale del turismo – che quest’anno era dedicata proprio ai piatti tipici regionali – che si è celebrata martedì 27 settembre, ha condotto un’analisi su questo settore.

Secondo la ricerca in questione il 35% degli italiani (più di uno su tre) pensa che il buon cibo, e la scoperta di prodotti tipici regionali, siano un fattore necessario per il successo di una vacanza. La gastronomia è una priorità e arriva prima di molti altri fattori come musei e cultura (29%), shopping (16%), nuove conoscenze (12%), sport (6%) e il gioco d’azzardo (25).

Va anche detto che in Europa, l’Italia ha la leadership della produzione di biologico e di prodotti tipici: il nostro paese conta ben 229 denominazioni di origine controllata, oltre quattro mila specialità regionali e cinquecento vini Doc. E l’indotto del settore legato alla tavola nel 2011 ha toccato i 5 miliardi di euro. E la cosa non riguarda solo gli italiani: secondo una recente ricerca della Fipe – che ha promosso l’iniziativa “Alla ricerca del piatto perduto” per la Giornata Mondiale del Turismo – la tavola è il secondo motivo che spinge gli stranieri a visitare l’Italia e il primo che li convince a ritornare.

Ma attenzione a una sola cosa: il problema è che anche qui c’è spesso odore di truffa. Capita sovente, infatti, che quello che viene spacciato, nei menù turistici, come “tipico” non lo sia e che un piatto che dovrebbe contenere ingredienti locali sia poi composto da surrogati.

Leave a Reply

  

  

  

privacy policy - cookie policy - dati societari - P.IVA 02195340407 - Rivedi le tue impostazioni sui cookie