Crociere: rischio disdette

Dopo il naufragio, il 14 gennaio scorso, di una nave da crociera di Costa Crociere al largo dell’isola del Giglio (Toscana) sono in molti ad essere preoccupati nel settore.

Le agenzie di viaggi e i tour operator, infatti, contano molto su questo tipo di vacanza, che in bassa stagione è una formula che si vende molto bene perché piuttosto economica e con facilitazioni per si porta i figli. Le crociere, fanno sapere dalle agenzie, erano una formula che si diffondeva sempre bene, anche nonostante la crisi economica.

Si temono, infatti, già da ora dei “ripensamenti” dalla parte di chi aveva già prenotato il suo viaggio in crociera. È molto probabile, infatti, che chi ha già deciso di viaggiare, preferisca un villaggio vacanze piuttosto che salire su una nave, ora che questa tragedia ha colpito Costa Crociere e i suoi passeggeri.

Dal Codacons, infatti, fanno già sapere che si batteranno affinché coloro che hanno prenotato e vogliono ritirarsi possano farlo, venendo interamente rimborsati della loro quota, secondo quella che viene definita “disdetta per paura”.

Per ora, intanto, al Giglio si continuano a contare i morti e i dispersi: sugli oltre 4 mila passeggeri che erano a bordo dalla nave, sei sono i morti e 16 coloro di cui non si hanno notizie. Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini in un’intervista al quotidiano “La Stampa” fa sapere che quello delle navi da crociera è un problema da risolvere: si tratta, infatti, di veri villaggi galleggianti, il cui rischio di problemi o incidenti è molto alto. Inoltre quello che ora si solleva, è il problema ambientale: perché queste enormi imbarcazioni possono viaggiare così vicino a bellezze naturalistiche?

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