La Regione attacca il turismo in Riviera Romagnola

La settimana scorsa è uscito il rapporto della Regione Emilia Romagna sulla linee guida per la promozione turistica 2013. All’interno si trovano cinque righe che riguardano la Riviera Romagnola che sono destinate a far molto parlare di sé perché molto critiche. Si legge nel rapporto:

«L’offerta balneare della Riviera, soprattutto nella zona sud, soffre di un ambiente urbanistico che si sta allontanando dall’immagine di un luogo di vacanza sostenibile, rilassante rigeneratrice».

Insomma, tra Rimini, Riccione e Bellaria la cosa non è certo stata presa bene. A rispondere per primo è stato il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, che ha detto che la Riviera è ben conscia dei suoi problemi storici, ma che negli ultimi 15 anni sono stati risolti tanti problemi. Ad esempio molte zone del Lungomare sono state riqualificate, come Riccione, Misano Adriatico e Rimini. Per Vitali è anche un problema della Regione: bisogna investire a livello nazionale e regionale per riqualificare anche le strutture ricettive, in modo che possano essere all’altezza di una offerta diversa.

La risposta dalla Regione è molto cauta. Maurizio Mellucci, assessore al Turismo, ci tiene a precisare che la Regione Emilia Romagna non ha lanciato nessun allarme. Le linee guida per la promozione turistica 2013 sono un documento di lavoro programmatico: qui dunque viene annotato tutto, anche le questioni problematiche e le cose da migliorare. E infatti da via Aldo Moro se la prendono anche con l’Appennino, il cui turismo si è chiuso in negativo: per essere attrattivi bisogna innovare e proporre vacanza diverse al turista; stessa cosa per le città d’arte che, secondo la Regione, faticano a proporre offerte al di fuori del settore business. Insomma, da Bologna si guarda al turismo in Regione pare ci sia molto da rifare.

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